sabato 27 novembre 2010

Perfezione non fa più tendenza.

27-Novembre-2010 h 00.56

Perdonare non significa essere deboli.
E' peggio il comportamento da finto stronzo che segue le regole del “così va il mondo”, “così fan tutti” e intanto si sente morire dentro.
Siamo umani.
Sbagliamo, facciamo del male, cediamo ad ogni tipo di istinto fregandocene di tutti.
Subiamo le stesse cose, il circolo è di quelli estremamente viziosi.
Siamo quasi in 7 miliardi nel mondo, ci sarà sempre la persona integerrima [ndr con questo aggettivo mi sono concessa un piccolo omaggio esplicito ad un'amica importante, spero possiate essere comprensivi e passare oltre la parentesi facendo finta di nulla] che ad un certo punto farà l'unico sbaglio della sua vita e lo farà magari a tue spese.
Considerando che incontrerai tante persone in varie fasi della tua e della loro esistenza..pretendere che sia sempre tutto perfetto anche per una sola giornata è molto pretenzioso.
Anzi, ti dirò di più,facendo un rapido calcolo delle probabilità l'idea di non soffrire mai per opera degli altri mi sembra abbastanza utopica.
Cosa cerchiamo per noi stessi, la perfezione?
Penso che la sofferenza, assieme a fiducia, entusiasmo ed immaginazione, sia uno di quegli elementi aggiuntivi che ti fa gioire dei successi.
Il bello stanca.
Il buono pure.
La perfezione è la noia personificata.
Cancella ogni brivido di imprevedibilità, di rischio, di sentimento.
A lungo andare non soddisfa più, ti conduce ad un'assuefazione lenta e costante verso quello che qualcuno prima di te ha detto essere l'ordine giusto del mondo.
E non c'è più emozione che tenga.
Non c'è più attività che possa destare la tua attenzione perchè hai perso ogni tipo di contatto con la persona che sei e che potevi essere.
Non puoi più stare un giorno in catalessi pensando al tuo chiodo fisso e alla sua nuova dolce metà.
“Morto un papa se ne fa un altro!”
Non puoi più dare fiducia.
“Te l'avevo detto io. Come puoi credere in una persona così?”
Non puoi più affermare di voler stare a casa da sola e goderti il dolce far niente.
“Asociale, perché sei arrabbiata?”
Non puoi più prendere il motore nel bel mezzo di un diluvio solo per incontrare qualcuno e stargli accanto almeno un'ora prima di tornare nella tua sede universitaria troppo lontana dal posto in cui si trova il tuo cuore.
“Hai vent'anni, goditi la tua giovinezza invece che farti ricoverare per una broncopolmonite!”
Non puoi più investire in te stesso per seguire le tue aspirazioni.
“Di sicuro è una truffa, ti porterò le arance in carcere.”
Non puoi più commuoverti sentendo una canzone che ti ricorda di voi.
“Basta con la compilation piena di musica fatta apposta per deprimersi, siamo in vacanza!”
Non puoi più stare sveglio fino alle cinque di notte immerso nei tuoi pensieri che guarda caso finiscono sempre lì, dove per te non c'è più posto.
“Sembri uno zombie, dormi, basta pensieri!”
Non puoi più interpretare ogni minimo segnale come una vittoria.
“E' un egoista, pensa a sè, non a te”
Perchè tu hai perso.
Hai perso nel momento esatto in cui quella perfezione che tutti a questo punto sembrano personificare, ti ha lasciata per un'altra persona.
Hai perso quando hai scelto di buttarti in un nuovo progetto e hai ricevuto molti no.
Hai perso quando da polla ti sei fidata di chi non dovevi o hai sognato troppo e il presente ti ha superata a tutta velocità senza possibilità di replica immediata.
Non puoi soffrirci, devi andare oltre, conoscere nuova gente, fare esperienza, distrarti.
Abbandona tutto, è troppo avanti, adeguati agli standards.
Cancella, resetta.
Non si può aspettare quattro anni una persona, è da malati.
Non si può attendere due mesi o sei in prospettiva di crearsi un futuro.
Non puoi fidarti di chi ti ha già deluso una volta.
Ma stiamo scherzando??
Non è prosciutto negli occhi.
Non è essere crudi.
Non è essere cotti.
E a questo punto non è nemmeno essere granbiscotti!
E' qualcosa che senti solo tu e che non puoi esprimere, una soddisfazione interiore, un senso di appagamento che non ti permette di portargli rancore per più di una settimana, che ti fa accettare cose che non pensavi avresti mai potuto accettare, che ti riempie di positività fiduciosa anche verso chi non se lo meriterebbe.
In quei momenti capisci quanto valeva quello che hai perso e quanto varrà ciò che lottando riconquisterai.
Io nella mia vita cerco persone vere, che sbagliano, ma che quando ti chiedono scusa o ti perdonano lo fanno con il cuore e lo dimostrano nei fatti.
Che sappiano tornare sui propri passi invece che andare contro se stessi per orgoglio.
Che sappiano incoraggiarti e darti fiducia quando serve.
Che sappiano sognare sapendo sempre in quale parte della cartina sta la realtà.
Non voglio vivere sull'attenti e vedere il marcio sempre e comunque a prescindere.
Voglio poter dire che non sono gelosa, sfiduciata o senza verve anche dopo mille delusioni.
Voglio poter dire di non avere rimpianti.
Voglio che cuore e mente non vadano sincronizzati mensilmente da un fantomatico esperto di “perfezione”, voglio che siano parte dello stesso circuito e che si rincorrano a vicenda spronandosi l'un l'altro quando uno dei due comincia a perdere terreno e l'altro è troppo distante.
Voglio sana competizione, piani malefici, strategie alla risiko, ritirate napoleoniche, vittorie inaspettate e magari anche profitti a lungo termine.
Voglio poter pensare che uno più uno non fa sempre due, ma che il risultato possa cambiare a seconda del segno che precede ogni numero.
Voglio poter ridere senza motivo e non vergognarmi di farlo.
Voglio potermi mettere a correre e saltare per un locale finendo poi a ballare la tarantella con un perfetto sconosciuto solo perchè chi so io ha fatto un passo in avanti che non mi sarei mai aspettata.
Io nella mia vita voglio continuare a credere nella gente, voglio credere nei sentimenti, voglio perdonare se ritengo che chi ho davanti possa esserne all'altezza.
Tutto questo mi porterà sofferenze inutili, porte in faccia, cinismo?
Amen.
Però quando accanto ti ritrovi una persona vera e non una delle tante “perferzioni” che il nostro sistema ci confeziona in imballaggi monodose e monouso...beh in quel caso anche la Perferzione in persona fa chapeau, ti chiede udienza e ti offre un caffè per fare pace..
Il fatto che l'obiettivo sia sfruttarti a fini di ricerca è un dettaglio totalmente irrilevante ai fini del nostro racconto.
Vuole solo capire perchè sei così imperfetto e felice con un individuo altrettanto imperfetto!
Incroyable!
Non vuole te,non ti allarmare, ma aggiornare il suo catalogo autunno-inverno per esportare in tutto il mondo “ The perfect way of living”e fare adeguare tutti i suoi adepti ai nuovi standard di mercato che sembrano funzionare meglio di quelli precedenti.
Ha perso il suo primato e le rode.
Ma non sa che Imperfezione non è un amico che puoi aggiungere alla lista contatti e che si pubblicizza come invece fa lei, che non può essere trovato da un motore di ricerca perchè personale e assolutamente in balia dei fatti contingenti alla vita di ogni individuo e non di certo in prima pagina su tutti i giornali che offrono prestazioni di ogni tipo.
Sarebbe esagerato.
Va bene che ci piace soffrire, ma evitiamo di tirarcele anche da soli rivelandoci dei perfetti sfigati..!

domenica 21 novembre 2010

"Questo amore" Jaques Prevert

Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.